INTERVISTA AL DOTT VALTER BETTANIN
D: Il medico è un consulente, ma fino a che punto riesce ad incidere e correggere le cattive abitudini negli stili di vita?
R: Sempre più si parla di stile di vita come fattore importante di salute: molte malattie trovano la loro concausa in cattive abitudini. La possibilità del medico di modificare gli stili di vita dipende da molti elementi: dal motivo per cui il paziente si rivolge al medico, dalla malattia da cui è affetto o che teme di avere, dalla consapevolezza che lo stile di vita può essere un potente mezzo terapeutico, dal legame che si è creato nel tempo fra medico e paziente. Purtroppo spesso oggi il medico è visto solo come un “consulente“ a cui rivolgersi solo per un problema specifico, limitato e questo è di ostacolo per una educazione sanitaria ampia che coinvolga lo stile di vita.
D: Come tenere a bada lo stress che è diventato nostro compagno quotidiano?
R: Ormai gli stili di vita attuali e le attività quotidiane hanno raggiunto ritmi talmente frenetici da rendere assai difficile evitare o controllare lo stress.
Non basta certo “contro il logorio della vita moderna “ la bevanda a base di carciofo del vecchio Carosello ( erano altri tempi!). Quello che a mio parere potrebbe essere utile, e che spesso suggerisco ai miei pazienti, è prendere coscienza dei propri limiti e delle proprie capacità e cercare di adeguarvisi. Ma non è una cosa semplice da farsi.
Possono essere di aiuto anche attività di svago piacevoli, l’attività sportiva, la frequentazione, lo “staccare “ per qualche momento dal proprio quotidiano.
Quello che non serve è invece il rifugiarsi nell’alcool o nella droga che creano molti più problemi e quindi più stress di quello che sembrano risolvere. Neanche il ricorso agli psicofarmaci risolve lo stress quotidiano: essi sono dei veri e propri farmaci e come tali vanno usati solo nelle malattie e lo stress quotidiano non è una malattia ( o lo è raramente ma in questo caso va affrontato assieme ad un medico).
D: Prevenzione: dal momento che i virus si possono trasmettere con il sangue ed i rapporti sessuali, che l’infezione può persistere per molto tempo anche senza alcun sintomo e che la diagnosi di laboratorio offre dei limiti legati al “periodo finestra” (periodo tra il contagio e la comparsa della malattia), è assolutamente importante escludere dalla DONAZIONE i soggetti a rischio. Come consapevolizzare i donatori e gli aspiranti donatori ed informarli su tali problematiche, in primis per non causare danni alla propria salute e poi a quella dei riceventi?
R: Ritengo che l’educazione alla salute e quindi a sani stili di vita, la consapevolezza dei rischi che la vita attuale comporta al nostro benessere siano oggi, più di ieri, molto importanti se non indispensabili.
Alcool, fumo, droga, promiscuità sono fattori che facilmente possono causare danni alla nostra salute, anche se spesso non ce ne rendiamo conto, o questi danni compaiono a distanza, anche grande, dall’evento.
Spesso poi ci sentiamo invincibili, (questa cosa non può capitare a me… Io so come comportarmi …) e invece quando non ce lo aspettiamo, ecco che scopriamo qualche malanno.
È quindi importante che ci preoccupiamo della nostra salute, che conduciamo stili di vita sani, che controlliamo periodicamente o, ai primi segni di qualcosa che non va, la nostra salute.
La DONAZIONE, oltre a far del bene, è uno dei modi che ci aiutano a controllare il nostro stato di salute, con gli accertamenti a cui il donatore è sottoposto.
Questi accertamenti, oltre che a monitorare lo stato di salute del donatore, sono estremamente importanti per la sicurezza della donazione ed è importante che il donatore sia quindi controllato.
Si rifletta sul fatto che chi oggi è un donatore domani potrebbe essere un ricevente e che quindi vuol essere sicuro di ciò che riceve.
INTERVISTA AL DOTT ROBERTO PREATO
D: Vita frenetica, tempi sempre più tirati, cosa ci suggerisce per ristabilire un equilibrio con il fisico?
R: Per ristabilire un equilibrio con il fisico suggerisco una attività fisica quotidiana, anche di breve durata, di tipo aerobico, associata ad una dieta equilibrata.
D: Come può cambiare la qualità della vita una sana e corretta alimentazione abbinata ad un’equilibrata attività sportiva?
R: Una sana e corretta alimentazione, in particolare la dieta mediterranea, cambia la qualità della vita, abbinata ad una attività quotidiana di tipo aerobico, perché previene molte patologie: malattia coronarica, diabete, ipertensione arteriosa, etc…
D: Può dare qualche consiglio utile ai cittadini di Montecchio Precalcino non donatori per sensibilizzarli al dono del sangue ed a quanti, invece, fanno già parte di Fidas Vicenza?
R: Per i cittadini di Montecchio P. non donatori consiglio di diventare donatori di sangue, in quanto espressione di grande generosità, altruismo e sensibilità civica. Per tutti , la donazione di sangue è un’ottima occasione per monitorare la propria salute e condurre una vita sana ed equilibrata.
INTERVISTA ALLA DOTT.SSA SIMONETTA TONELLO
D : Stiamo osservando una crescente sensibilità al tema del “dono” di sangue, midollo, organi da parte dei giovani, attraverso la nostra presenza nelle scuole. Che sensazione ha sulla reattività dei ragazzi?
R: I giovani d’oggi sono più sensibili di quello che crediamo, e molto più attenti agli esempi positivi che vengono proposti loro riguardanti valori come solidarietà, dono, attenzione ai più deboli. Inoltre li vedo spesso pronti ad intervenire con entusiasmo e spontaneità in occasioni di bisogno per i meno fortunati.
D: Una persona sana può anche valutare di donare il sangue. Che ruolo ha il medico nella trasmissione di questo messaggio?
R: Senz’altro il Medico può trasmettere un messaggio di sensibilizzazione.
D:Donare il sangue: perché non farlo?
R: Il sangue può essere solo donato ed è quello che le persone in salute possono fare a beneficio di persone malate. Non dimentichiamo che un domani potremmo essere anche noi malati, con il desiderio di qualcuno che ci aiuti…
INTERVISTA AL DOTT ANGELO SOAVE
D: Cittadini e medico di medicina generale hanno un rapporto costante. Qual’ è il rapporto di confidenza e di fiducia?
R: Il rapporto che si può instaurare è diverso da persona a persona. C’è chi ritiene che il medico sia utile solamente per fruire dei servizi del sistema sanitario, simile ad un “distributore automatico”, nell’ ambito di un rapporto formale e burocratico. C’è chi, invece, instaura con il Medico un profondo rapporto di confidenza che porta il medico ad avere un quadro generale della persona, che va dalla famiglia, al contesto in cui vive e lavora, che implica una conoscenza stretta personale e la gestione comune dei momenti difficili della vita (malattia, lutti..).Quando si instaura questo tipo di rapporto di confidenza, la persona si fida e si affida a Te, e il medico si sente ancor più responsabilizzato a dare il meglio di sé.
D: Donare il sangue può essere un semplice modo per monitorare periodicamente il proprio stato di salute. Questo favorisce i cittadini a diventare donatori?
R Certo, può essere, perché i controlli che vengono fatti in occasione delle donazioni sono più ravvicinati di una normale routine periodica ad esclusiva cura del singolo cittadino e, comunque, fanno parte della prevenzione. Ricordiamoci anche che gli esami costano allo Stato e al cittadino, soprattutto in età giovanile dove non ci sono esenzioni di ticket. In qualche maniera aver diritto agli esami gratuiti può anche spingere ad avvicinarsi al mondo della donazione del sangue, ma, personalmente, sono più convinto che la motivazione principale che spinge alla donazione è, e deve essere, puramente etica, spinta da atto di altruismo verso chi ne ha bisogno.
D: L’ equilibrio psico-fisico della persona è fondamentale per migliorare la qualità di vita. Quali consigli si sente di dare ai cittadini?
R: Attività fisica costante e adeguata all’età, è fondamentale. Norme di vita generali di buon senso alimentare: senza eccessi, con alimentazione sana e varia. Non è necessario seguire diete particolari o diete suggerite dalle mode: è utile affidarsi al sapere scientifico relativo ad alimentazione, salute ed all’uso/necessità delle medicine. Per esempio, l’uso delle medicine deve essere razionale: non è sempre automatico che prendere una pastiglia ogni volta che ho mal di testa, funzioni! La scienza ha dimostrato che i vaccini funzionano: non farli è sbagliato. Il medico può essere utile anche a questo, per informare e consigliare l’uso corretto dei farmaci. Una vita sana implica anche un buon rapporto con se stessi e con il prossimo, quindi è bene evitare le arrabbiature, le eccessive preoccupazioni che possono alimentare le malattie psicosomatiche.
E poi, un consiglio che mi sento di dare è quello di non affidarsi al web: crea spavento e dice tutto al contrario di tutto. Necessita di interpretazione e, a volte, è anche pericoloso, soprattutto per chi non ha cultura in materia per capirlo. Affidarsi al Medico è fondamentale per ricevere indicazioni relative alla cura di noi, in osservanza di un corretto stile di vita.