Le
normative europee hanno reso più sicure le donazioni di sangue, tessuti
e cellule ma bisogna comunque tenersi al passo con la ricerca
scientifica. Questo il responso emerso dalla Consultazione pubblica
indetta dall’Ue e aperta sia ai cittadini comunitari che agli ordini
professionali, alle organizzazioni di donatori e pazienti e alle
autorità nazionali. Secondo il 90% dei partecipanti le normative Ue
hanno reso più sicuro il sistema sangue in modo significativo mentre per
il 7% l’impatto dell’Europa è stato poco significativo o del tutto
irrilevante. Percentuali simili anche per le donazioni di tessuti e
cellule, dove l’86% dei partecipanti ha approvato il lavoro di Bruxelles
mentre gli scettici si attestano sul 14%.
Non mancano però margini di miglioramento. Secondo i cittadini e gli
operatori specializzati che hanno partecipato al sondaggio aperto dal 29
maggio al 14 settembre del 2017 il problema resta quello
dell’aggiornamento delle normative. Tale processo di aggiornamento viene
infatti ritenuto troppo lento e poco flessibile per tenere il passo
della ricerca.
Tra le possibili migliorie i partecipanti hanno poi indicato la
necessità di nuove disposizioni sulla sicurezza del donatore vivente,
hanno chiesto l’applicazione di nuovi standard che assicurino non solo
la sicurezza ma anche la qualità di sangue, tessuti e cellule e di
protocolli che garantiscano la sicurezza e l’efficacia della donazione
per il ricevente. Molto sentito è anche il tema dell’autosufficienza per
cui – sempre secondo il campione di intervistati – servono nuove
disposizioni per evitare la carenza delle scorte.
Il report completo con i risultati della consultazione può essere visualizzato qui.
Fonte : Centro Nazionale Sangue